mercoledì 3 marzo 2010

TORNARE ALLA VERA FELICITA'

Una conferenza tenuta da Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, Acarya fondatore dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna, tenuta il 3o settembre 1972 a Laguna Beach, California.

Signore e Signori, vi ringrazio molto per essere venuti qui a conoscere il Movimento per la Coscienza di Krishna. Noi invitiamo tutti a tornare a casa, a tornare da Dio. Il luogo dove vogliamo andare è Goloka Vrindavana, la dimora di Dio, il Signore Supremo. Là Krishna risiede insieme alla Sua consorte Radharani; Krishna è l'Amante Supremo e Radharani la Sua consorte. Qui nel mondo materiale, un ragazzo e una ragazza cercano di godere dell'amore coniugale, ma l'amore coniugale si manifesta tra Radha e Krishna a Goloka Vrindavana. Quello che vediamo qui è un riflesso pervertito dell'originale. Jaya Radha madhava kunja bihari, Radha e Krishna sono sempre assorti nei loro divertimenti d'amore nei kunja, i boschetti di Vrindavana. Krishna è gopi-janavallabha, molto caro alle gopi e ai gopa; le gopi sono le pastorelle e i gopa sono i pastori e i pastorelli. Vrindavana è dunque un villaggio, non una città come Los Angeles.
E' un villaggio e Krishna si diverte sempre sulle rive del fiume Yamuna (yamuna-tira-vana-cari). Ci sono bellissimi giardini sulle rive dello Yamuna e quando c'è un pericolo... naturalmente nella Vrindavana originale non esiste il pericolo, è un luogo pervaso di beatitudine trascendentale. Quando però scende su questo pianeta, Krishna manifesta una replica della Vrindavana originale e questa Vrindavana sulla terra si trova in India, a circa 100 chilometri da Nuova Delhi. E' esattamente uguale alla Vrindavana originale, ma poiché si trova in questo mondo materiale a volte sembra che anche li ci siano pericoli. Così, quando Krishna era presente sulla terra, c'erano a volte pericoli a Vrindavana. (In realtà il pericolo non c'era perché Krishna era presente, ma sembrava che ci fosse). Una volta la pioggia cadde a torrenti per sette giorni: Indra, l'essere celeste incaricato delle piogge in questo universo, si era arrabbiato. Krishna aveva dissuaso i pastori dall'adorare Indra e lui, furibondo, aveva lasciato cadere torrenti di pioggia su Vrindavana per sette giorni consecutivi. Krishna però aveva immediatamente sollevato sul Suo dito mignolo una collina chiamata Govardhana, e con questo ombrello aveva protetto tutti gli abitanti di Vrindavana. Per questo Krishna è conosciuto anche come Giri-vara-dhari, Colui che ha sollevato la collina Govardhana. Sebbene Krishna di solito facesse la parte di un bambino ordinario, quando ce n'era bisogno manifestava i Suoi poteri divini. Così, quando fu necessario proteggere gli abitanti di Vrindavana, sollevò una grande collina, sebbene a quel tempo non avesse che sette anni di età, secondo il calcolo materiale. Nella Vrindavana originale, però, non c'è niente di simile alla furia di Indra o a torrenti di pioggia che inondano la terra. Là tutto è pervaso da una beatitudine trascendentale ed eterna. Qui, in questo mondo materiale, abbiamo solo un piccolo assaggio di quella felicità perché quello che abbiamo qui è solo un imitazione, un riflesso dell'originale. Nel deserto a volte sembra che ci sia una grande distesa di acqua, mentre in realtà l'acqua non c'è affatto. Spesso però gli animali, ingannati da questo miraggio e spinti dalla sete, pensano di vedere dell'acqua nel deserto e corrono per raggiungerla. L'animale corre ma anche l'acqua sembra spostarsi sempre più lontano e alla fine l'animale cade stroncato dalla stanchezza. Questo esempio illustra bene la nostra situazione nel mondo materiale. Anche noi desideriamo ardentemente l'acqua, il piacere. Abbiamo sete, ma siamo sviati dall'acqua che appare in un miraggio; per esempio, mentre stavo venendo qui vedevo passare ai due lati della strada gli emblemi della civiltà materialistica; centrali elettriche, giganteschi serbatoi di benzina, grandi automobili, luci, fabbriche, alberghi e tante altre cose. La gente crede che queste cose possano alleviare la sete ed appagare il desiderio di acqua, ma i loro sforzi si sono dimostrati vani. Proprio nel vostro paese moltissimi giovani, il fiore della società, sono completamente frustrati. E' una realtà, lo sapete anche voi e anch'io lo so. Questo tipo di miraggio dunque, questo riflesso dell'acqua, non ci può aiutare. Ma poiché esiste un riflesso dell'acqua possiamo dedurre che da qualche parte deve esistere la vera acqua. Il riflesso dell'acqua non può esistere di per se stesso.
L'acqua c'è, ma non nel deserto, e quel riflesso dell'acqua che incontriamo nel deserto non soddisferà la nostra sete. Dobbiamo cercare la vera acqua in un altro posto, non nel deserto. Questa è un informazione che la Coscienza di Krishna da a tutti: dove trovare la vera acqua, il vero piacere, e come appagare la vostra grande sete. Non lo sapete.

na te viduh svartha-gatim hi visnum
durasaya ye bahir.artha-maninah
andhà yathandhair upaniyamanas
te pisa-tantryam uru-damni baddhah

La gente non sa qual è il fine ultimo della vita, il suo vero interesse. Tutti perseguono i propri interessi, ma nessuno sa qual è il suo vero interesse. Nessuna scuola insegna qual è il fine ultimo della vita (na te viduh). La gente cerca di essere soddisfatta, di diventare ricca e felice manipolando la natura materiale. Questo è bahir.artha-maninah. Bahir-artha-maninah significa: “Dare grande importanza all'aspetto materiale della vita”. Dio ha molte energie, sia spirituali che materiali. Parasya saktir vividhaiva sruyate. Dai Veda impariamo che il Signore Supremo possiede molte energie e qualunque cosa vediamo è il frutto delle Sue energie. Prendiamo ad esempio l'energia elettrica. L'elettricità viene dalla centrale elettrica e utilizzandola possiamo svolgere diverse funzioni. Possiamo mettere in funzione una stufa, un frigorifero, questo microfono, un registratore e molte altre cose. Tutte queste cose funzionano perchè c'è l'energia elettrica che viene dalla centrale. Analogamente, qualsiasi cosa meravigliosa vediate in questo mondo è il frutto dell'interazione delle diverse energie del Signore. Un altro esempio è quello della luce e del calore. Tutti gli scienziati concordano che questa manifestazione cosmica dipende dalla luce e dal calore. Queste due energie vengono dal sole, e il mondo materiale è una creazione della luce e del calore del sole. Analogamente, ci sono due energie di Dio, una è chiamata energia materiale, l'altra energia spirituale ed entrambe vengono dallo Spirito Supremo, esattamente come la luce e il calore vengono dal sole. Ma come la luce non è il calore, così l'energia spirituale non è l'energia materiale. C'è differenza. Questo è il concetto dell'inconcepibile e simultanea unicità e diversità, acintya-bhedabheda-tattva, la nostra filosofia. Mentre è vero che niente è differente da Dio non è vero che ogni cosa sia Dio. Simultaneamente uno e differente. Ci sono due energie attive, quella materiale e quella spirituale. L'energia spirituale è superiore, l'energia materiale è inferiore. L'energia materiale consiste di terra, acqua, fuoco, aria, etere, mentre l'energia spirituale è la forza spirituale, la forza vivente. Ciascuno di noi è la combinazione di queste due energie, energia spirituale ed energia materiale. E' facile da capire. Non appena l'energia spirituale lascia il corpo, che è una combinazione di energia materiale, il corpo diventa un ammasso di materia inerte privo di qualsiasi movimento. La Bhagavad Gita spiega: yayedam dharyate jagat. Il mondo intero si muove grazie alla combinazione delle energie materiale e spirituale, che provengono entrambe da una stessa fonte, esattamente come la luce e il calore vengono entrambi dal sole. Così, sebbene questo mondo materiale non sia differente da Dio, non è Dio. Dobbiamo trasferirci da questa energia materiale all'energia spirituale: realizzare cioè il fine della vita umana. La vita umana è la forma di vita migliore, la più elevata, mentre gli animali, gli alberi, gli esseri acquatici, gli insetti e i rettili sono specie meno evolute. Ci sono 8.400.000 specie di vita e tra tutte la forma umana -sopratutto la vita umana civilizzata- è la più elevata e possiede una coscienza più evoluta. La coscienza di un essere umano è più evoluta di quella di un essere acquatico, di una pianta, di un cane o di un gatto. Perchè Dio ci ha dato questa coscienza più evoluta? Per darci la capacità di conoscerLo. Questo è l'unico scopo. Nella società attuale questa preziosa coscienza umana si spreca in un'esistenza vissuta a livello animale. Oggi la ricerca scientifica e l'indagine filosofica si sono ridotte solo a cercare di capire come poter meglio godere dei sensi. Però, per quanto la si possa migliorare, la vita materiale è sempre solo una di gratificazione dei sensi. Non si può parlare di una gratificazione dei sensi più o meno elevata. Che si beva l'acqua da un calice d'oro o da una tazza di terracotta, il gusto dell'acqua è lo stesso. Il semplice fatto di mettere l'acqua in un vaso d'oro non significa che il sapore dell'acqua migliori, il gusto rimane lo stesso. Analogamente il gusto del mangiare, del dormire,del sesso e del difendersi è lo stesso, nella vita di un cane come nella vita umana. Vita materialistica significa solo cercare di gustare la stessa acqua in recipienti diversi. A volte siamo nel recipiente chiamato corpo di cane, a volte nel recipiente chiamato corpo di maiale e a volte nel recipiente chiamato corpo umano. La coscienza evolutiva di cui è dotata la forma umana è destinata a uno scopo diverso da quello di gustare queste cose-mangiare, dormire, accoppiarsi e difendersi- che sono invece comuni a ogni altra specie di vita. Questa coscienza più evoluta è fatta per capire Dio. Tuttavia, nella civiltà moderna questa coscienza evoluta viene utilizzata solo per cambiare “recipiente”. Supponiamo che io sia venuto qui a Laguna Beach nella mia bella macchina. Non è altro che un recipiente. Avrei potuto venire qui in un altro veicolo, o a piedi; non avrebbe fatto molta differenza, tutt'al più avrei impiegato più tempo. Invece la gente pensa: “Siccome abbiamo questa bella macchina invece del carro a buoi, siamo una civiltà molto avanzata”. Ecco l'errore. Che tu viaggi su un carro a buoi o in una automobile, il tuo scopo è comunque di spostarti da un posto all'altro. Una bella macchina può risparmiarti tempo e farti provare un certo piacere...Ma in realtà non è un piacere. Anzi, il carro a buoi è più comodo, perché con queste automobili veloci in qualsiasi momento c'è il rischio di un incidente. Si, c'è sempre da aver paura. Infatti gli incidenti ci sono. Di recente un devoto è morto in un incidente stradale, molta gente muore negli incidenti.
Avanzamento materiale, quindi, significa crearsi qualche piccola comodità da una parte e molti inconvenienti dall'altra. E' inevitabile. Se da una parte avete creato le automobili, dall'altra avete creato inevitabilmente la possibilità di morire negli incidenti stradali. Quali sono le statistiche del vostro paese? Quanta gente muore negli incidenti stradali? Molta, moltissima. In questo modo non si può essere felici, perché più la civiltà materialistica avanza, più ci si intrappola. Il vero fine della vita è tornare a casa da Dio. Stiamo sbagliando strada. Non c'è garanzia che avremo un altro corpo umano nella prossima vita. In accordo alle leggi della natura, in base al processo evolutivo, abbiamo ricevuto questa opportunità della vita umana. Dopo essere passati attraverso 8.400.000 specie vita abbiamo ottenuto questa forma umana dotata di una coscienza molto evoluta. Dobbiamo usare questa coscienza evoluta per capire Dio, non per passare dal carro a buoi all'automobile. No, la coscienza umana non è fatta per questo. I così detti scienziati pensano che siamo una civiltà più avanzata di quella primitiva perché siamo passati dal carro a buoi all'automobile. Ma questo non è vero avanzamento. Stiamo mancando il bersaglio: la forma di vita umana è fatta per conoscere Dio, per conoscere se stessi. Stiamo sprecando questa intelligenza e questa coscienza preziose per costruire delle automobili e siamo molto fieri del nostro avanzamento. Lo Srimad Bhagavatam descrive questa mentalità nel verso che ho citato prima: na te viduh svartha-gatim hi visnum durasaya ye bahir-artha-maninah. Gli sciocchi non sanno qual è il fine della vita e rimangono attratti dall'energia esterna del Signore. Andhà yathandhair upaniyamanas te pisà-tantryam uru damny baddhah. Sono guidati da capi ciechi. Questi capi materialisti -politici, scienziati, filosofi e così via- sono tutti ciechi che guidano altri ciechi. Quale sarà il risultato? Il risultato sarà la catastrofe. Un uomo che ci vede può guidare migliaia di ciechi; “Venite. Vi aiuto ad attraversare la strada.” Ma se il capo è cieco e chi lo segue è cieco andranno a cadere insieme in una buca. Infatti è così che sta succedendo. Sia i capi sia la gente pensano che le comodità del corpo e i piaceri dei sensi daranno loro la felicità. Ma non è vero. La gente non ha alcuna conoscenza reale. La Bhagavad Gita (2.13) dice:

dehino 'smin yatha dehe
kaumaran yauvanam jara
tathà dehantara-praptir
dhiras tatra na muhyati

“Come l'anima incarnata passa, in questo corpo, dall'infanzia alla giovinezza poi alla vecchiaia, così l'anima passa in un altro corpo all'istante della morte. L'anima realizzata non è turbata da questo cambiamento”. Voi, io, ognuno di noi è imprigionato in un corpo. Io sono un'anima spirituale, voi siete anime spirituali. L'insegnamento vedico è aham brahmasmi: “Io sono Brahman, spirito”. Brahman non significa Parabrahman, il Supremo Brahman. Non confondeteli. Prabrahman è Dio. Noi siamo Brahman, parti di Dio. Siamo frammenti del Supremo, non siamo il Supremo stesso; il Supremo è differente. Per esempio, voi siete tutti americani ma il supremo americano è il vostro presidente. Non potete dire niente di simile. Analogamente voi, io e ciascuno di noi è Brahman, ma questo non significa che siamo Parabrahman. Isvarah paramah Krsnah. Isvarah significa “controllore”. Ciascuno di noi è controllore in una certa misura. Qualcuno controlla la propria famiglia, qualcuno controlla il proprio ufficio, qualcuno controlla i propri affari, qualcuno controlla i propri discepoli. E qualcuno controlla il proprio cane. Si, perché chi non ha niente da controllare prende un cane o un gatto da controllare. Tutti vogliono essere controllori, è innegabile, ma il supremo controllore è Krishna. In questo mondo materiale il così detto controllore è a sua volta controllato da qualcun altro. Io posso controllare i mie discepoli ma a mia volta sono controllato da qualcun altro, il mio Maestro Spirituale. Quindi in questo mondo nessuno può dire: “Sono il controllore assoluto”. Ma se trovate un controllore che non è controllato da nessun altro, allora quella persona è Dio, è Krishna. Questo Movimento per la Coscienza di Krishna, dunque, è scientifico, autorevole e facilmente comprensibile per una persona ragionevole. Se vorrete gentilmente interessarvi a questo Movimento ne trarrete sicuramente grande beneficio, la vostra vita avrà successo e sarete in grado di raggiungere il vero scopo a cui essa è destinata. Cercate di leggere i nostri libri, abbiamo tanti libri. Potete inoltre venire a trovarci e vedere come i nostri studenti stiano avanzando nella coscienza di Krishna. Potete imparare molte cose anche semplicemente stando in loro compagnia. Chi desidera diventare meccanico, sta insieme ai meccanici, e un po' alla volta diventa anche lui meccanico. Analogamente, stiamo aprendo questi centri per dare a tutti la possibilità di imparare come si fa per tornare a casa ,da Dio. Questo Movimento è scientifico e autorevole perchè riceviamo la conoscenza direttamente da Krishna, la Persona Suprema, attraverso la Bhagavad Gita così com'è, senza commenti insensati. Krishna afferma nella Bhagavad Gita di essere il Signore Supremo. Noi diciamo la stessa cosa, che Krishna è la Persona Suprema, Dio. Krishna dice nella Bhagavad Gita : “Diventa Mio devoto. Pensa sempre a Me. AdoraMi e offriMi i tuoi omaggi”. Noi insegniamo a tutti a pensare sempre a Krishna cantando Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare/ Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare. Cantando questo mantra Hare Krishna penserete sempre a Krishna. Il nostro metodo quindi è molto semplice, non inventiamo niente. Perché crearne uno nuovo? Il metodo antico è perfetto, autorevole e accettato da grandi Acarya (i maestri spirituali precedenti). E la gente infatti trae beneficio dalla coscienza di Krishna. Quindi perchè dovremmo inventare qualcosa di nuovo? Qualunque cosa creiamo sarà imperfetta perché noi siamo imperfetti. Dobbiamo solo adottare un metodo perfetto e potremo diventare perfetti. Questo è il nostro sistema. Gli insegnamenti di Krishna, la Perfezione Suprema, sono esposti nella Bhagavad Gita e noi insegniamo questa stessa filosofia in tutto il mondo. Molti accettano questi insegnamenti e io mi auguro che tutti voi presenti qui adotterete questa filosofia, ritornerete alla dimora di Krishna e in questo modo raggiungerete il successo nella vostra vita.
Vi ringrazio.

da rivista Hare Krishna vol 1 n.2