venerdì 29 gennaio 2010

INSEGNATE AI VOSTRI FIGLI.


Dovremmo essere istruiti nella coscienza di Dio fin dall'inizio della vita.

Di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Fondatore- Acarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna.

sri-prahlada uvaca
kaumara acaret prajno
dharman bhagavatam iha
durlabham manusam janma
tad apy adhruvam arthadam

Prahlada Maharaja disse: “Una persona dotata di sufficiente intelligenza dovrebbe usare il suo corpo di uomo fin dall'inizio della vita-in altre parole fin dalla più tenera infanzia- per praticare le attività del servizio devozionale, lasciando ogni altra occupazione. Ottenere un corpo umano è cosa molto rara. Sebbene esso sia temporaneo come gli altri corpi, assume un'importanza particolare perché permette di compiere il servizio devozionale. Anche una minima dose di servizio devozionale può conferirci la completa perfezione” – Srimad Bhagavatam 7.6.1

Il significato di questo verso è che fin dalla più tenera infanzia dovremmo essere istruiti nella coscienza di Dio. L'errore della civiltà moderna è che facciamo crescere i figli senza una vera educazione. In questo modo, se una volta cresciuti diventano hippy o comunisti, la responsabilità non è loro, ma di chi non ha saputo educarli. Quando i giovani contestano le convezioni sociali, la responsabilità non è loro ma del sistema educativo, dei genitori e degli insegnanti che non sanno educare.
Prahlada Maharaja afferma che si dovrebbe ricevere una specifica educazione fin dalla più tenera infanzia. In India ho visto che i Musulmani sono molto attenti a questo proposito. Ai bambini sotto i dieci anni è insegnato il Corano nelle moschee fin dalla più tenera infanzia. La mia sede a Delhi era proprio dietro Jama Musjid. Avrete sentito il nome Jama Musjid. Si tratta della più grande moschea del mondo e molti stranieri si recano a visitarla. Fu costruita dall'imperatore Shah Jahan trecento anni fa o anche prima. I Maomettani sono molto attenti ad insegnare il Corano fin dalla più tenera infanzia. Questo è un buon sistema. Non ha importanza che si insegni il Corano, la Bibbia o la Bhagavad Gita. L'importante è che venga data l'idea della coscienza di Dio, che ognuno in seguito può sviluppare. Quest'opportunità dovrebbe essere offerta ai bambini. Coloro che non danno questa opportunità non sono veri educatori, veri genitori o veri insegnanti. Prahlada Maharaja afferma che ai bambini deve essere insegnato il dharman bhagavatam, “la religione della coscienza di Dio”. Egli non parla di religione induista o maomettana o cristiana. Bhagavata significa che riguarda Dio. Pertanto qualunque possa essere la vostra idea di Dio dovete insegnare ai vostri figli che c'è Dio. In realtà Dio c'è. Negare Dio o affermare che Dio è morto è semplicemente da mascalzoni. Perciò a qualunque religione o setta si appartenga, Prahlada Maharaja dice che tutti devono essere coscienti di Dio. Noi non diciamo e neanche Prahlada Maharaja lo dice “Solo la coscienza di Krishna”. Naturalmente Krishna significa Dio, ma se qualcuno ha qualcosa da obbiettare su Krishna perché questo nome è indiano o un nome sanscrito o perché Krishna è apparso in India, questo non ha importanza. Noi facciamo riferimento alla filosofia e ai relativi insegnamenti. Anche Buddha era indiano. Era un indù, uno ksatriya. Perchè allora il buddhismo è accettato da così tanti popoli nel mondo? In Giappone, Cina, in Birmania. Perché? Per la filosofia. E il Signore Gesù Cristo è apparso in Palestina. Egli non era europeo, americano, indiano, cinese, ma ci sono Cinesi, Indiani, Europei e Americani che sono Cristiani. Se una forma di religione si sviluppa in un particolare paese non dovremmo pensare che essa sia riservata a quel particolare paese. No. Questo è un errore. Dio è uno, proprio come il sole. Il sole è uno. Se il sole appare in America non per questo è un sole americano. No. Il sole è il sole. Esso non è né americano né indiano, ma ruotando a volte appare in America, a volte in India e a volte in Cina. C'è un verso molto bello di Canakya Pandita con cui viene dato un esempio di apertura mentale. Na hi harate jyotsna chandras candala-vesmani. Secondo la concezione vedica i candala,una categoria di mangiatori di cani, è specificatamente adatta a compiere doveri molto infimi. Essi sono fuori del sistema delle caste. I candala costituiscono la quinta dimensione. Brahmana, ksatriya, vaisya e sudra, queste sono le quattro classi accettate. Coloro che ne sono fuori vengono chiamati candala. Canakya Pandita dice: “Anche se una persona è un candala, questo non significa che la luna non risplenderà sulla sua casa”. La luna è così generosa che non si cura se una casa appartiene a un brahmana o a un candala. Lo stesso vale per la pioggia. Il mare non ha bisogno della pioggia, perchè contiene già una immensa quantità d'acqua, ma la pioggia cade anche li. Perché? Perché è generosa, è per tutti. La pioggia non è fatta solo per la terra, è fatta anche per il mare. Allo stesso modo, ogni movimento che propone la coscienza di Dio non è fatto per un solo paese o per una particolare parte della società. No. Non pensate che la Bhagavad Gita e lo Srimad Bhagavatam siano solo per gli Indù o per gli Indiani. Sono per tutti.

LA DEFINIZIONE DI DHARMA

Prahlada Maharaja afferma: “Si dovrebbe insegnare la coscienza di Dio fin dalla più tenera infanzia”. Dharman bhagavatam significa la scienza di Dio. Cerchiamo di comprendere il significato della parola dharma. Dharma di solito è tradotto con la parola “religione”, ma dharma non indica un particolare tipo di fede. Questo non è il significato sanscrito. Dharma significa la qualità naturale caratteristica. Ogni cosa ha una qualità naturale che la caratterizza. La caratteristica naturale di tutti gli esseri viventi è quella di servire. Nessuno qui può dire: “ Io non sono un servitore”. Ognuno di noi è un servitore. Si possono prendere in considerazione gli uomini che occupano le posizioni più elevate, il primo ministro o il presidente, ma ognuno di loro è un servitore. Nessuno può affermare: “Io non sono un servitore”. Sia che tu sia cristiano, indù o maomettano devi servire. Il fatto che tu sia cristiano o indù, non ti esonera dal servire. Molti Indiani sono venuti qui. Quale lavoro fanno? Servono. Servono una ditta, un'istituzione o un'università. In India servivano e anche qui servono. Questa è la religione. Religione indica la caratteristica naturale. Non puoi cambiare la tua caratteristica. In qualsiasi circostanza ti trovi, conserverai la tua caratteristica. Questo è il significato di religione. Dharman bhagavatam. E bhagavatam significa che riguarda Dio. E questo cosa significa – questa relazione che caratterizza il rapporto tra Dio e me. Questa è chiamata religione. Religione significa connettere la caratteristica naturale dell'essere vivente con la caratteristica di Dio. La caratteristica naturale di Dio è che Dio è grande. E noi siamo piccoli piccoli. Questa è la nostra caratteristica naturale. Se non fossimo piccoli, allora perché serviremmo il grande? Il mio servizio significa che ci deve essere qualcuno più grande di me. Al limite il denaro è più grande di me perché io servo il mio padrone che mi fornisce il denaro. Nel mondo materiale non esiste il vero servizio. Tutti servono con l'idea di gratificare i sensi. Domani ci sarà uno sciopero della posta. Questo significa che i dipendenti della posta non stanno servendo il governo o il pubblico, servono il loro stipendio. Non appena questo viene diminuito, scioperano. Io ho il mio spirito di servizio e devo servire qualcuno. Questa è la mia caratteristica naturale. Non potete negarlo. Ora dovete scoprire dove impegnare il vostro servizio in modo da non essere frustrati. Questo è ciò che si deve fare.

SERVIRE IL SUPREMO

Nel Bhagavatam c'è un verso importante che riguarda un devoto che ha preso sannyasa, l'ordine di rinuncia. La parola sannyasa deriva dalla parola sanscrita sat-nyasa, che significa rinunciato. Colui che ha rinunciato a tutto per servire il Supremo viene chiamato sannyasi. Sannyasa non significa un particolare tipo di vestito o di barba. Puoi diventare rinunciato anche indossando i tuoi consueti vestiti -giacca e pantaloni. Non ha importanza, visto che hai dedicato la tua vita al servizio di Dio. Questo è il significato di sannyasa. Nella Bhagavad Gita (6.1) viene chiaramente affermato:

anasritah karma-phalam
karyam karma karoti yah
sa sannyasa ca yogi ca
na niragnir na cakriyah.

Il significato di questo verso è che tutti nel mondo materiale lavorano per un salario o per una forma di remunerazione, ma chi lavora non per un salario o per una qualsiasi forma di compenso, ma soltanto per dovere, è un sannyasa. Cercate di capire. Anasritah karma-phalam. Voi lavorate, perché lavorate? O per uno stipendio o per qualche forma di profitto o di guadagno. Nessuno lavora per nulla. Tutti devono ricavare un guadagno dal proprio lavoro, ma colui che non usa questo guadagno per gratificare i sensi, ma lavora per dovere è veramente un sannyasi e uno yogi. Il sannyasi e lo yogi non altro impegno che quello di concentrare la mente su Visnu. Dhyanavasthita-tad-gatena manasa pasyanti yam yoginah (Srimad Bhagavatam 12.13.1). Un vero yogi è sempre immerso nella meditazione , dhyanavasthita. Dhyana significa meditazione. Dhyanavasthita manasa. Dove si compie la meditazione? Nella mente. Questo significa concentrare la mente. Dhyanavasthita manasa. Allora cosa significa concentrazione? Yam:“Chi”.Questo significa il Supremo, Visnu. Colui che con la concentrazione vede sempre il Supremo, Visnu, nella sua mente, è detto uno yogi. Yoga non significa esibire qualche abilità magica o fisica. La pratica delle asana o degli esercizi di respirazione vi aiuteranno a concentrarvi, pratyahara. Pratyahara significa distaccare i sensi dalla materia ed impegnarli in Visnu. Questo è yoga. Coloro che praticano il Bhakti Yoga, che noi insegniamo, sono gli yogi più elevati perché vengono educati a distogliere i sensi da tutto ciò che non è coscienza di Krishna. Essi cercano di distaccare i sensi da tutto per impegnarli in Krishna. Quando noi cantiamo Hare Krishna, distogliamo la nostra mente da tutti gli altri attaccamenti e cerchiamo d'impegnarla ad ascoltare la vibrazione sonora di Krishna. Poiché Krishna è la Verità Assoluta, non c'è differenza tra la persona Krishna e il nome Krishna. Nel mondo assoluto non c'è relatività. Perciò quando concentrate la vostra mente sulla vibrazione sonora di Krishna, questo significa che vi state concentrando sulla Verità Assoluta. Questo è il metodo dello yoga. Qualcuno può pensare : “ Senza esercizi del corpo, senza esercizi respiratori coma hanno fatto a diventare yogi?” Perchè il vero yoga significa concentrare la propria mente su Visnu. Dhyanavasthita. La forma originale di Visnu è Krishna. Perciò yoga significa concentrare la propria mente su Krishna, anche solo ascoltando la vibrazione del nome di Krishna, perché non vi è differenza tra la vibrazione del nome di Krishna e Krishna: Questa è la forma più elevata di praticare yoga che accompagna una vita dedita al servizio di Krishna. Tutti gli studenti, tutti i discepoli sono impegnati a diffondere il messaggio di Krishna e cercano in vari modi di trovare l'opportunità di farlo. Essi si organizzano per distribuire il prasada, in modo che le persone si sentano attratte. Una persona che viene a prendere Krishan-prasada ha perlomeno l'opportunità di sentire la parola Krishna. Può sentire la vibrazione del nome Krishna o ascoltare alcuni insegnamenti di Krishna: Il movimento per la Coscienza di Krishna è impegnato a far si che queste opportunità siano accessibili. Nella Bhagavad Gita (6.47) si afferma, yoginam api sarvesam mad-gatenantaratmana : “E' il più elevato fra gli yogi colui che nel suo intimo pensa sempre a Krishna”. Questa è la pratica dello yoga. Non c'è differenza fra bhagavata-dharma e bhakti yoga o pratica dello yoga, ma questo è il metodo più facile. Qui troverete che gli studenti non praticano le asana o il pranayama, ma che la loro mente è sempre impegnata in Krishna. Questo è il bhagavata-dharma. Questa è la concentrazione necessaria ed essa dovrebbe essere insegnata fin dalla più tenera infanzia, kaumara. Kaumara significa da cinque a quindici anni. La giovinezza comincia dal sedicesimo anno- fino indicativamente ai quarant'anni. Segue la mezza età fino a sessant'anni. Poi dopo i sessant'anni una persona è vecchia. Così vengono definite le diverse età. Kaumara acaret prajnah. Prajnah significa saggio. Se una persona è uno sciocco o un mascalzone, questo non è per lui. Perciò viene detto: Krishna yei bhaje sei bada catura. Catura significa molto intelligente. Se una persona non è molto intelligente, non può comprendere la filosofia della coscienza di Krishna. E se cercate di trovare la categoria delle persone intelligenti, naturalmente il numero sarà molto piccolo. Se cercate di trovare per strada dei giovani laureati in Lettere o Filosofia, difficilmente ne troverete uno o due ,ma se cercate di trovare persone illetterate o prive d'educazione, ne troverete molte. Perciò non dobbiamo giudicare dal numero, dobbiamo giudicare dalla qualità. Anche se non trovate molti studenti impegnati nello studio della coscienza di Krishna, uno studente che ha compreso questa filosofia è molto intelligente. Se volete, potete parlare con loro e cercare di capire cosa hanno compreso della scienza di Dio. Ne sarete soddisfatti. Perfino uno studente neofita risponderà in modo molto soddisfacente, perché non appena si diventa coscienti di Krishna e si seguono tutte le regole sotto la direzione di un Maestro Spirituale autentico si diventa autentici. E non appena diventate autentici, la risposta verrà dall'interno perché Krishna è dentro di voi. Krishna è dovunque proprio come la luce del sole. Come possiamo capire dalla Brahma- samhita (5.35), andantara-stha-paramanucayantara- stam. Krishna, o Dio, è dentro questo universo, dentro questa stanza, dentro il vostro cuore, perfino dentro l'atomo. Perciò Krishna è dentro di voi. Non appena diventate sinceri, Krishna risponde dall'interno. Se volete Krishna o Dio sinceramente, allora l'aiuto verrà in due modi, dall'esterno e dall'interno. Per mezzo di questi libri di conoscenza, per mezzo delle istruzioni del Maestro Spirituale, sarete aiutati dall'esterno. E non appena diventerete seriamente impegnati a seguire, riceverete istruzioni anche dall'interno. Nella Bhagavad Gita (10.10) è detto, tesam- satata-yuktanam bhajatam pritipurvakam: “Colui che è seriamente impegnato nel Mio servizio con fede e devozione...” Priti significa amore, ma non nel significato corrente. Non quel tipo d' “amore” per cui si sciopera se il salario viene diminuito. A volte i dipendenti del governo sono considerati molto fedeli nel servire il paese, ma non appena il paese o il governo non paga, abbandonano tutto. Il servizio a Krishna non dovrebbe essere così. In pratica Krishna da tutto. Una persona intelligente sa che è Krishna a fornirgli tutto. Krishna provvede sia che voi serviate o no. Kriashna è molto gentile. Tutti servono Krishna, ma non tutti lo servono direttamente. Qual è la differenza tra una persona comune e una cosciente di Krishna? La differenza è che una persona cosciente di Krishna sa : “Sono un eterno servitore di Dio, perciò lasciatemi servire Krishna liberamente”. Anche gli altri servono Krishna, ma forzatamente, per l'azione di maya e delle forze della natura. Essi sono come un cittadino dello Stato che ha violato le leggi. Anche egli sta osservando le leggi, ma in prigione. Egli è obbligato: “ Se non obbedisci, verrai punito.” Questa è la vita in prigione. E se siete rispettosi delle leggi, allora non siete fuorilegge, siete liberi fuori dalla mura della prigione.

SERVIRE KRISHNA DIRETTAMENTE.

Sia che si obbedisca o no, si devono servire le leggi dello Stato. Allo stesso modo sia che siate coscienti di Krishna o no, dovete servire. Ma fuori dalla coscienza di Krishna dovete servire i vostri sensi e in coscienza di Krishna servite Krishna direttamente. Questa è la differenza. Quando servite Krishna vi purificate. I vostri sensi vengono purificati. Per esempio quando un cittadino è libero e liberamente rispetta le leggi dello Stato è libero dalla contaminazione. E non appena diventa disobbediente si contamina. Allora viene messo in prigione. Allo stesso modo, la nostra esistenza materiale significa che ci siamo ribellati alla volontà di Krishna o Dio. Perciò lottiamo per l'esistenza e non appena diverremo obbedienti a Krishna, ricorderemo sempre che la nostra caratteristica è servire. Allora naturalmente, se serviamo Dio, siamo felici e se serviamo i nostri interessi egoistici siamo infelici. Questa è la differenza. In entrambe i casi si deve servire. Un uomo intelligente pensa: “In tutta la mia vita ho servito la lussuria, la collera, il desiderio e molte altre cose.” Tutti servono. Ricordate sempre che ogni volta che serviamo qualcuno, noi non serviamo quella persona, ma serviamo la nostra lussuria. Quella persona mi darà del denaro con cui potrò gratificarmi i sensi. Quindi non sto servendo qualcuno, sto servendo i miei sensi. Questa è l'essenza. Similmente, se servite Krishna c'è ancora il servizio. L'unica differenza è che esso non è diretto ai sensi, ma al proprietario dei sensi, Hrsikesa. Hrsikesa è uno dei nomi di Krishna. Hrsika significa sensi e isa significa il Signore. Krishna è il Signore dei sensi e questo è anche il significato del nome Krishna, Govinda. Invece di servire i sensi, se servite il Signore dei sensi, siete nella vostra condizione naturale. Questo è detto bhagavata- dharma. Il bhagavata-dharma è del tutto naturale e la coscienza di Krishna è del tutto naturale, è completamente naturale. Dovete semplicemente spostarvi da una piattaforma ad un'altra. Invece di servire i vostri sensi dovete servire i sensi di Dio o Krishna. Questo è detto bhagavata-dharma. Vi ringrazio moltissimo.

Da “Ritorna a Krishna” vol.17 N.1 gennaio/febbraio 2005